Turismo per tutti significa accoglienza ad ampio spettro: un sistema integrato di servizi che permette a ciascun turista, indipendentemente dalle proprie condizioni di salute e dalle proprie difficoltà, temporanee o permanenti, di fruire agevolmente e con piena soddisfazione dell’offerta turistica di un territorio e delle sue peculiarità.
Turismo per tutti significa quindi coinvolgere gli attori della filiera turistica: al di là delle strutture ricettive, primo elemento a cui si pensa quando si ragiona di turismo e di accessibilità turistica in particolare, un ruolo di primaria importanza è da attribuirsi alle attività escursionistiche, ai musei, alle attrattive artistiche e culturali, alle manifestazioni, ai servizi di guide e accompagnamento, dei servizi di ristorazione e dei sistemi di trasporto. Ad essere accessibile è dunque il territorio nel suo insieme, mai soltanto un elemento singolo della filiera turistica.
Quando si parla di turismo accessibile si pensa per lo più alle persone con disabilità, ma in realtà è un turismo che si rivolge ad una platea molto più ampia ed eterogenea di persone: senior, persone con esigenze specifiche come turisti con celiachia o intolleranze, famiglie numerose etc.
La popolazione invecchia e il turismo per tutti diventa sempre più un “fattore” turistico
Il progressivo invecchiamento della popolazione è ormai noto a tutti, esperti e meno esperti. Ciò che colpisce maggiormente nel panorama di questi ultimi anni è il fatto di assistere a una ridistribuzione demografica senza precedenti. Siamo uno dei paesi più longevi al mondo: un neonato di oggi ha un’aspettativa di vita che supera gli 80 anni. Tuttavia, in presenza di un calo di natalità, aumenta lo squilibrio demografico: con quasi 170 anziani (persone di almeno 65 anni) ogni 100 giovani (tra 0 e 14 anni), l’Italia è il secondo paese più vecchio al mondo dopo il Giappone. Per i turisti anziani quello delle barriere al viaggio è un tema importante e per questo motivo rappresenta un criterio centrale per la segmentazione del mercato. L’età avanzata dei turisti si accompagna con una maggiore probabilità di soffrire di limitazioni dettate da una salute precaria o disabilità o comunque di disporre di meno energie fisiche e mentali; tutti questi elementi rappresentano un criterio decisionale importante per l’individuo che si approccia a viaggiare.
Intercettare questi nuovi mercati è la sfida dei prossimi anni.
Il fattore rete per rafforzare l’offerta del turismo accessibile
E’ su queste premesse che il Gal Montagne Biellesi, assieme ai Gal Valli di Lanzo e Gal Valli del Canavese, ha avviato una nuova fase del progetto di cooperazione “Montagne per tutti”.
L’obiettivo del progetto è quello di rafforzare l’offerta turistica accessibile, del turismo per tutti, delle aree rurali dei GAL promotori dell’iniziativa. Il sistema dei piccoli comuni montani costituisce l’armatura territoriale storica delle aree rurali e montane dell’alto torinese e biellese, rappresentando una peculiarità della regione ed un patrimonio di eccezionale valore (ambientale, paesaggistico, storico, architettonico) che a causa dello spopolamento corre un concreto rischio di progressivo impoverimento.
Occorre modificare abitudini e prassi consolidate: i GAL che aderiscono al progetto hanno maturato la convinzione che solo costruendo percorsi turistici che corrispondano alle diverse aspettative del turista e riuscendo ad affascinarlo con la narrazione dei luoghi e la dimostrazione delle diversificate esperienze di vacanza che può vivere nelle valli, si possa riuscire a far crescere il settore e offrire occasioni di lavoro per una generazione di nuovi “professionisti della vacanza”. Si condivide inoltre la convinzione che l’accreditamento dei tre territori come mete “for all”, di turismo per tutti, possa costituire, per aree ad oggi non considerate destinazioni turistiche di eccellenza, un importante e strategico fattore attrattivo nei confronti dell’universo del turismo.
In questi anni è maturata anche la capacità di comprendere le prospettive di sviluppo connesse all’aggregazione tra i diversi soggetti imprenditori che agiscono nell’ambito del turismo ma sicuramente il fattore “rete” può e deve essere incentivato di più: occorre far percepire con decisione il valore economico e le motivazioni delle aggregazioni tra operatori nello sviluppo di un’idea e di un progetto, in cui ciascuno è un vero portatore di interesse e lavora in sinergia per la riuscita del progetto nel suo complesso, con l’obiettivo di aumentare la redditività delle imprese e dei sistemi economici locali.
La fase preparatoria e il Codice Etico del Turismo sostenibile in montagna
Nella fase preparatoria del progetto di cooperazione è stato presentato a livello regionale il Codice Etico del Turismo Accessibile in Montagna che i tre Gal hanno elaborato con il supporto scientifico della Consulta per le Persone in Difficoltà e dell’Istituto Italiano per il Turismo per Tutti. In questo documento si definiscono i principi dello sviluppo turistico accessibile laddove accessibilità è da intendersi come coinvolgimento di tutta la filiera turistica a locale e comprende: il sistema dei trasporti, la ricettività, la ristorazione, la cultura, il tempo libero e lo sport. Nella fase realizzativa del progetto di cooperazione la sottoscrizione del Codice Etico del Turismo Accessibile in Montagna è oggi il punto di partenza per costruire una rete interterritoriale di operatori delle filiere turistiche dei tre territori che vogliano impegnarsi nello sviluppo di un sistema di accoglienza davvero inclusivo e accessibile.
I Social Network hanno acquisito, nel corso degli ultimi anni, sempre maggiore importanza, e nel settore turistico sono diventati davvero il primo strumento di promozione: secondo una recente ricerca effettuata nell’ambito, infatti, il 76% dei partecipanti allo studio ha ammesso di aver postato foto delle vacanze sul proprio profilo social mentre il 52% ha dichiarato di aver scelto le ultime vacanze proprio su ispirazione delle foto e dei post, visti in particolare su Facebook. È strategico ottimizzare l’utilizzo dei social media da parte delle filiere turistiche per iniziare a promuovere il proprio territorio raccontando non solo i luoghi ma anche la loro accessibilità e fruibilità. Una comunicazione che oggi non esiste. Una comunicazione che deve essere resa sostenibile da parte degli operatori, che oggi, per lo più viene trascurata.